Uneternhalcity - Urbanism beyond Rome

11° Mostra Internazionale di Architettura, Venezia, Regione Veneto, Italia

TITOLO

Dionisocity- Roma e il suo rovescio” all’interno di Unethernal City

CLIENTE

La Biennale di Venezia XI Mostra internazionale di Architettura, curata da Aaron Betsky – “Out of There”

TIPO DI INTERVENTO

Mostra

STATO

Mostra temporanea

Uneternhalcity - Urbanism beyond Rome

11° Mostra Internazionale di Architettura, Venezia, Regione Veneto, Italia

TITOLO

Dionisocity- Roma e il suo rovescio” all’interno di Unethernal City

CLIENTE

La Biennale di Venezia XI Mostra internazionale di Architettura, curata da Aaron Betsky – “Out of There”

TIPO DI INTERVENTO

Mostra

STATO

Mostra temporanea

Originate dalla geografia dei luoghi, le forme virali emergono dal sottosuolo, stimolando la proliferazione di “anticorpi”, in grado di aggredire il tessuto malato della città contemporanea, le sue disomogeneità qualitative, le ferite inferte sul suo corpo, le sue sacche di degrado. Gli “anticorpi” sono cellule proliferanti in grado di dare alla città ciò che oggi le manca maggiormente: luoghi d’incontro e di relazione, magneti che attraggano talenti, palcoscenici per la liberazione dionisiaca della sua energia creativa. “Abitare” le diverse quote muta l’orizzonte interiore e trasforma il nostro quotidiano. Allontanarsi dal suolo, anche senza raggiungere grandi altezze o grandi profondità, genera emozioni.

Roma e il suo rovescio

I virus di Unethernal Rome sono le forme e i sensi del mondo sotterraneo ma anche le prospettive e la leggerezza del mondo aereo, svincolato dai percorsi del labirinto urbano, unificante nello sguardo che legge le complessità, che consente più letture e la revisione dei segni e dei significati in più direzioni. Nello spessore della città convivono ma non comunicano due labirinti paralleli. Il nostro percorso quotidiano ignora la seconda città fatta di reperti archeologici, cavità, condotti, gallerie, tunnel, corsi d’acqua, infrastrutture, reti tecnologiche. Una città sotterranea specchio della città di superficie e delle sue esigenze, dalla quale dipende da sempre la sua vitalità e la sua efficienza: il vuoto delle cave generato per realizzare i suoi pieni; le reti metropolitane e ferroviarie per collegare i nodi urbani; le reti telematiche e telefoniche che supportano comunicazione e conoscenza; acquedotti, condotti elettrici, gasdotti, che innervano le risorse vitali.

Nella profondità come nuova dimensione è possibile organizzare su più livelli le innumerevoli funzioni tecnologiche richieste dalle metropoli del futuro, sperimentare nuovi spazi pubblici caratterizzati da un labirinto verticale di nuovi percorsi, trasversali ed obliqui, alternativi alla città storica orizzontale. La quota zero, liscia, piano di riferimento dello spazio pubblico urbano, si corruga di pieghe e fessurazioni, realizzando nuove e inedite spazialità. Un intervallo che scavalca ed ingloba la linea di terra, una sezione urbana che mostra le relazioni che nel tempo la città ha stabilito con la storia e con la geografia dei luoghi. Il sottosuolo di Roma è una risorsa che attende di essere riscoperta e riproposta.

Il progetto individua i luoghi dove la forma virale del sotterraneo si espande in superficie integrandosi alla città in elevazione per rivitalizzare il sistema urbano. Nuove centralità che nascono nei luoghi di interconnessione fra la città di superficie e quella sotterranea. L’”emersione vulcanica” del sottosuolo da attività devastante diventa per Roma un fattore positivo, una nuova geoenergia per la riorganizzazione urbana. I luoghi scelti sono quelli delle occasioni da sempre mancate, volee da recuperare per rilanciare una città eterna, che cambia più velocemente del cuore di un mortale.
E.U.R. – Energia del movimento

Il virus scolpisce il suolo urbano con un movimento tettonico, dà origine ad un canyon, uno spazio pubblico stratificato, alternativo alla città storica orizzontale, dove il labirinto verticale dei nuovi percorsi, trasversali ed obliqui, connette i luoghi della cultura, direzionali e del commercio. L’energia cinetica dei passi e del moto urbano, raccolta e convogliata nel suolo da sistemi dinamici, alimenta la città sovrastante.

Centro commerciale Porta di Roma – Energia della terra
Il virus ribalta gli strati della città come un aratro alla ricerca di nuova fertilità urbana, di enzimi di aggregazione e qualità sociale. La quota zero diventa sottosuolo, la trama storica si sovrappone al tessuto disgregato, il verde torna in primo piano. I perni di collegamento fra mondo aereo e sotterraneo garantiscono lo scambio continuo di vitalità fra gli strati e l’accesso alle risorse geotermiche del profondo.
Centro storico – Energia della storia

Il virus riordina le cavità esistenti nel sottosuolo del Vittoriano e apre nuovi punti di accesso ai tesori della storia, accumulati dal tempo nel mondo sotterraneo. Il nastro della “macchina da scrivere” lega le immagini e le informazioni lungo un percorso esperienziale di accesso alla conoscenza. Le superfici delle bolle vetrate catturano l’energia solare, il filo rosso la distribuisce alla rete della città.

Depuratore EUR Magliana – Energia della materia

Il virus metabolizza le materie prime che giungono da lontano ad alimentare la città. Gli scarti e i resti, accumulati nel tempo e stratificati nel suolo urbano, l’acqua filtrata e depurata, tornano a nuova vita in un parco tecno-archeologico e ricreativo. La materia, nel suo incessante processo di trasformazione, cede energia che viene recuperata per alimentare la vita urbana.

Villa De Sanctis Casilina – Energia del vento
Il virus rinnova le energie custodite nel sottosuolo del parco urbano. Le risorse nascoste, i rifugi, le cantine, le fungaie, tornano accessibili ai frequentatori del parco e agli abitanti del quartiere. Le cavità labirintiche, originate dalla ricerca della pozzolana, materia primaria per lo sviluppo della città romana, ospitano nuove centrali che captano dal mondo aereo energia eolica per la città contemporanea.
Credits

DESIGN ARCHITECTS Guendalina Salimei – Tstudio | Alessandra De berardis, Dea Pulitano, Luissella Pergolesi, Marco Montaglini

 

_Dionisocity – la città e il suo rovescio. In: “Paesaggio urbano” n. 5-2008, p.42-43.
_Roma interrotta e Uneternal, nel segno della discontinuità. Tesi a confronto sul destino della città contemporanea alla XI Biennale Internazionale di Architettura di Venezia. In: “Architetti” n. 10-2008, p 4- 5.
AA.VV., Uneternal City, Urbanismbeyond Rome. Marsilio; Padova 2008 pp. 238-249.
AA.VV., Out There, Architecture Beyond buiding, vol.1. Marsilio: Padova, pp 158-171.
Saggio, A., Uneternalcity Agora Dreams and visions. In: “L’Arca”, n. 240. L’arca: Milano 2008, p 92.
_Roma i segni del futuro. In: “La Repubblica”, 21agosto 2008
_L’altra città eternai. In: “La Repubblica”, 7 settembre 2008
_Biennale: I progetti impossibili sognano Roma futura. In: “Venerdì di Repubblica”, 15 agosto 2008
_Architettura da abitare: la Biennale. In: “Edilizia e territorio”, 10-15 marzo 2008
_Uneternalcity-Dove finisce la città, In: Venews n. 2.
_Roma: L’eternità in movimento. In: Il Messaggero, 9 settembre 2008
_Coltivare l’utopia. In: Casamica, 6 settembre 2008.
Betsky, A. (a cura di), Uneternal city Urbanismbeyond Rome Arsenale di Venezia. Domus n.917-2018.