Auditorium nella Chiesa di Santa Teresa d’Avila

Cosenza, Italia

TITOLO

Restauro e riconversione in Centro Culturale della Chiesa di Santa Teresa d’Avila

CLIENTE

Provincia di Cosenza – Cosenza Centro Storico

TIPO DI INTERVENTO

Restauro e riconversione

STATO

In progress

Auditorium nella Chiesa di Santa Teresa d’Avila

Cosenza, Italia

TITOLO

Restauro e riconversione in Centro Culturale della Chiesa di Santa Teresa d’Avila

CLIENTE

Provincia di Cosenza – Cosenza Centro Storico

TIPO DI INTERVENTO

Restauro e riconversione

STATO

In progress

La Chiesa di Santa Teresa d’Avila è parte di un più importante complesso del centro storico di Cosenza, originariamente ospitante il convento dei Padri Carmelitani Scalzi, ed oggi sede dell’Istituto di Istruzione Superiore “Mancini – Tommasi” di Cosenza. L’edificazione del complesso fu lunga e fu oggetto di numerosi e successivi lavori, la data di inizio risale al 1645 circa. La Chiesa ha una pianta a croce latina, con due cappelle per lato prima del transetto e abside quadrangolare.

La fabbrica era dotata di una cupola danneggiata dal sisma e crollata nel 1856 quando fu demolito il tamburo e un campanile posto alla destra della facciata.

I giardini ricavati nelle cappelle aprono a scenari architettonici imprevedibili e d'impatto

L’interno della chiesa era decorato con cornici, capitelli e fregi barocchi. Ciò che oggi resta dell’antica chiesa Barocca sono le rovine di quanto non andò distrutto durante il terremoto del 1854, da allora la chiesa non è più stata restaurata, gli ambienti superstiti, praticamente abbandonati, furono in seguito sfruttati per i più vari usi.

 

Il progetto di riqualificazione e riconversione parte dalla volontà di inserire delle nuove funzioni all’interno delle mura della chiesa, liberandole dalle superfetazioni e dalle sovrastrutture che nel tempo sono state aggiunte alla struttura di base.

Il percorso di restauro proposto inizia quindi dall’assunto che l’edificio storico, così com’è ora, rappresenta un elemento di denuncia della storia che va conservato e valorizzato.

 

Far rivivere l’edificio chiesa in quanto aula, punto di incontro e di ritrovo, occasione di scambio, insieme al concetto di Chiesa in quanto comunità che si riconosce e si concentra per riscoprire una propria identità, è l’obiettivo alla base dell’intervento. L’elemento storico che include in sé il nuovo, denunciando il nuovo layer funzionale come occasione di riqualificazione reciproca.

Le murature possono diventare il guscio massivo per le nuove strutture leggere al suo interno e ad esse intimamente interconnesse da rapport visivi, emozionali e strutturali. L’impianto a terra valorizza il classico schema a croce latina delle Chiese di stampo gesuita, con un’unica navata centrale e cappelle laterali, dove le cappelle maggiori svolgono la funzione di transetto in rapporto di contrapposizione all’abside dietro l’altare.

 

Il nuovo schema funzionale rispetterà totalmente l’impianto originario introducendo nuovi sistemi e nuovi rapporti gestiti da un endoscheletro strutturalmente dipendente dalle massicce mura esistenti e da sistemi di connessione leggeri.

La navata centrale ospiterà così il corpo centrale dell’Auditorium, dove l’aula viene rimodulata e rifondata sull’asse centrale del corpo di fabbrica, con focus sul palchetto posizionato all’incrocio tra le cappelle maggiori e l’abside. Proprio questi tre spazi (cappelle maggiori e abside), così rappresentativi nelle loro antiche funzioni liturgiche, vengono rafforzati nel loro sviluppo spaziale e formale da tre spazi naturali, con l’introduzione di essenze arboree, e resi tre pozzi di luce e aria, diventando dei veri e propri elementi connettivi tra l’ecosistema esterno, ma anche rafforzando e dichiarando la distribuzione a croce latina dell’antica chiesa. 

Il valore complesso del dialogo tra nuove funzioni ed il fascino immaginifico dei reperti storici, genera un complesso gioco di contrasti tale da rendere questo luogo un’occasione di recupero ma anche di crescita e conoscenza, oltre che di contatto e riconoscibilità di un percorso storico in cui l’intera comunità può rispecchiarsi.

La navata centrale ospiterà così il corpo centrale dell’Auditorium, dove l’aula viene rimodulata e rifondata sull’asse centrale del corpo di fabbrica, con focus sul palchetto posizionato all’incrocio tra le cappelle maggiori e l’abside. Proprio questi tre spazi (cappelle maggiori e abside), così rappresentativi nelle loro antiche funzioni liturgiche, vengono rafforzati nel loro sviluppo spaziale e formale da tre spazi naturali, con l’introduzione di essenze arboree, e resi tre pozzi di luce e aria, diventando dei veri e propri elementi connettivi tra l’ecosistema esterno, ma anche rafforzando e dichiarando la distribuzione a croce latina dell’antica chiesa. 

Il valore complesso del dialogo tra nuove funzioni ed il fascino immaginifico dei reperti storici, genera un complesso gioco di contrasti tale da rendere questo luogo un’occasione di recupero ma anche di crescita e conoscenza, oltre che di contatto e riconoscibilità di un percorso storico in cui l’intera comunità può rispecchiarsi.

Credits

DESIGN ARCHITECTS Guendalina Salimei – Tstudio
MEP AI Engineering s.r.l. e AI Studio – Enzio Bestazzi, Pier Paolo Valle
CONSULTANT STRUCTURAL Marte s.r.l. – Domenico Amendola
GEOLOGIST Massimiliano Ferrari
CONSTRUCTION SUPERVISION Guendalina Salimei – Tstudio

3D Views

TStudio