Ambasciata italiana a Nairobi

Limuru Road, Nairobi. Kenya

TITOLO

Concorso a inviti per la progettazione della nuova sede dell’ambasciata italiana a Limuru Road, nel quartiere di Muthaiga a Nairobi

CLIENTE

Ministero degli Esteri d’Italia

TIPO DI INTERVENTO

Progetto

SUPERFICIE

10.250 mq

STATO

Progetto

Ambasciata italiana a Nairobi

Limuru Road, Nairobi. Kenya

TITOLO

Concorso a inviti per la progettazione della nuova sede dell’ambasciata italiana a Limuru Road, nel quartiere di Muthaiga a Nairobi

CLIENTE

Ministero degli Esteri d’Italia

TIPO DI INTERVENTO

Progetto

SUPERFICIE

10.250 mq

STATO

Progetto

Intervenire su un’area ricca di suggestioni naturalistiche come il sito individuato per la realizzazione della sede dell’Ambasciata Italiana a Nairobi significa confrontarsi con alcuni temi imprescindibili dell’architettura contemporanea, di cui il primo è essere in grado di individuare le caratteristiche salienti del territorio per poterne esaltare appieno le potenzialità. Il progetto per la nuova sede dell’Ambasciata Italiana a Nairobi desidera costruire un ponte ideale tra i due Paesi, unendo in un unico luogo la tradizione urbanistica del Bel Paese – caratterizzata da piazze, porticati e palazzi dalle grandi corti generose di ombre e giardini – e la bellezza naturalistica del paesaggio kenyota, caratterizzata vegetazioni rigogliose e terre calde. Il complesso sarà un luogo unico e riconoscibile nel mondo, uno scorcio dechirichiano aperto sugli assolati orizzonti africani.

Uno scorcio dechirichiano aperto sugli assolati orizzonti africani

Il concept configura l’impianto come un grande albero, il cui tronco è rappresentato da una scalinata monumentale da cui si dipartono delle diramazioni concluse da ampie fronde. Queste, costituite da spaziose e panoramiche terrazze poste a vari livelli, sono connesse tra loro da rampe e cordonate (come nei giardini storici all’italiana) all’interno delle quali, come nobili frutti, si ergono gli edifici che ospitano le istituzioni promotrici della cultura italiana nel mondo. I padiglioni insistono su terrazzamenti digradanti: si aprono, alla quota più bassa, con la Piazza Italiana e si chiudono, alla quota più alta, con l’Istituto della Cultura Italiana e l’Ambasciata. Questa sistemazione per livelli successivi rispetta gli obbiettivi di sicurezza necessari, asseconda l’orografia del terreno e permette all’architettura di integrarsi in maniera armonica con il paesaggio circostante.
Il primo terrazzamento ospita la Piazza Italia e l’edificio servizi con un’area ristoro a disposizione degli uffici. Ripensando all’architettura storica italiana, agli spazi raccolti dei chiostri e dei portici, la Piazza Italia si configura come un cortile monumentale circondato da una stoà rivisitata in chiave contemporanea. Questo recinto, che definisce uno spazio aperto ma coperto, delimita una grande vasca d’acqua in cui è collocato un grande gruppo scultoreo emblema dell’italianità. Il portico è scandito da setti con giaciture ortogonali tra loro che creano differenti visuali e separano gli ambiti per la percorrenza al coperto, per la sosta e per l’installazione di opere site specific. La Piazza Italia, posta strategicamente all’ingresso del sistema digradante, diventa il simbolo dell’accoglienza nel nostro Paese, un luogo carico di suggestioni artistiche in cui chiunque possa vivere un’esperienza culturale privilegiata.
Per il progetto sono stati messi in campo un’attenta conoscenza delle tecniche artigianali e un uso sapiente dei materiali locali, coadiuvati da una progettazione integrata con tecnologie sostenibili e dall’adozione di soluzioni strutturali alternative, atte a perfezionare scelte architettoniche e impiantistiche in linea con le normative specifiche e con esigenze funzionali ampie e articolate. La volontà di proporre un’architettura responsabile ed ecologicamente consapevole ha comportato scelte progettuali testate e affidabili finalizzate alla riduzione dei consumi energetici e al contenimento delle spese gestionali.
Credits

DESIGN ARCHITECTS Guendalina Salimei – Tstudio

STRUCTURE Akkad Società di Ingegneria

MEP Ai Engineering

3D Views

TStudio

Published in

Riciputo A., Arcamone S., Torre G., Guendalina Salimei. La cultura della cura condivisa. In: “Social Cohesion” di OFARCH n.158/2022 pp. 52-67.